Father&son

29 03 2009

Father&son

Da una ricerca di Pew Internet Project emerge che i genitori con figli minorenni hanno più probabilità di essere giocatori che non gli adulti senza figli.

Inoltre, se in generale gli adulti giocano preferibilmente con il computer, i genitori giocano anche con le console.

Infine “Younger parents are more likely than older parents to play games with their children. Four out of ten parents under age 40 (40%) play games with their children, compared with 25% of older parents.”

Fonte: www.pewinternet.org/Reports/2008/Adults-and-Video-Games.aspx





Anche i brand si mettono in gioco: il caso Mountain Dew

14 03 2009

Mountain Dew è un soft drink prodotto e distribuito negli USA dalla Pepsi.
In un mercato altamente competitivo e in cui altri brand hanno la leadership di vendite e immagine, MTN Dew (altro nome con cui è conosciuta) ha deciso di scegliere come target elettivo quello dei gamer portandoli al centro delle proprie iniziative di comunicazione.
Non si tratta di un’azione tattica, mordi e fuggi, ma di una vera strategia di lungo corso che l’ha portata, negli ultimi a lanciare un gioco online sul proprio sito in occasione dell’uscita del film “Transformers”, a proporre sul mercato una nuova bottiglia e un nuovo claim “Game Fuelin occasione del lancio di Halo 3 e infine a creare una sorta di MMO per fare scegliere ai giocatori il prossimo sapore della bevanda con la campagna Dewmocracy: pare che il sito abbia contatto 200.000 utenti registrati, 700,000 visitatori unici, con un tempo di navigazione medio di 28 minuti.

L’ultimo tappa (fin qui) di tale percorso è avvenuta lo scorso dicembre quando Mountain Dew ha dato vita a uno speciale di 30 minuti per Spike TV (una tv via cavo a target maschile del gruppo MTV), intitolato “The Next Great Game Gods”, in cui si mostra sia come sfondare nel mondo del gaming, sia quali sono i nuovi talenti emergenti e perché. Durante lo speciale sono stati anche forniti dettagli su come vincere download gratuiti di videogame indipendenti, sempre sponsorizzati da Mountain Dew. Il giorno dopo l’on air dello speciale tv, Mountain Dew ha presentato l’award inaugurale per “Best Independent Game of the Year” durante i  “Video Game Awards” di Spike TV.

the-next-great-game-gods

Un brand manager della Pepsi ha dichiarato “in-game placement is a viable and valid approach to connecting a brand to gaming, but we believe we can play a bigger role in the culture of gaming. For a brand, there’s nothing more powerful than being part of a ritual. We think we can do that if we’re integrated deeper into the experience”.

A mio avviso l’aspetto più importante di tale iniziativa è che Mountain Dew esce dalla classica logica delle sponsorizzazioni o del product placement (non che ci sia nulla di male, anzi), ma diventa quasi un publisher di videogame indipendenti, portando alla luce e distribuendo i titoli più interessanti e meritevoli che altrimenti potrebbero essere difficilmente rintracciabili dal grande pubblico, fornendo così un servizio davvero esclusivo agli appassionati.

È una strada allettante, ma che non tutti i brand posso percorre allo stesso modo ed efficacemente, dato che occorre prima costruire la propria equity con iniziative come quelle di Halo 3 e poi legarsi a brand con una forte credibilità presso il proprio pubblico, come Spike TV.

Vi vengono in mente brand che potrebbero dare vita a iniziative simili con i videogame indipendenti italiani?





Videogame, animali e comunicazione

2 03 2009

Prima di tutto voglio e devo ringraziare LaFra che si ricorda sempre di citarmi quando parla di videogame e così mi incoraggia a continuare a scrivere questo blog.
Ho iniziato da poco e ho già fatto passare un mese intero senza post: non è un buon inizio, ma a mia discolpa dico che febbraio è un mese troppo breve e che cerco sempre di segnalare notizie interessanti sul gaming su friendfeed!

Bene, ispirato proprio dall’ultimo post de LaFra sui video viral e sull’appealing degli animali, vorrei condividere un simpatico caso di comunicazione di videogame che viene dall’UK.

Per il lancio di “F.E.A.R. 2 Project Origin”, uno sparatutto in prima persona, si è deciso di puntare su due elementi piuttosto originali: il giorno del calendario e i gatti neri.

Passi per il giorno sul calendario, venerdì 13, ma l’idea di fare pascolare in punti strategici di Londra (come Trafalgar Square) vari gatti neri con cappottini brandizzati Fear 2 è davvero nuova, e british! L’associazione col nome del gioco non fa una piega.

Una ricerca di cui non ho la fonte avrebbe anche mostrato che in tempo di crisi le persone sarebbero più inclini a credere alle superstizioni. A questo punto si attendono anche affissioni sotto le scale e lanci di sale dagli elicotteri.

L’outdoor si riconferma un mezzo molto importante per raggiungere i gamer (Grand Theft Auto ne è un altro importante esempio), poichè riesce a cogliere lo stile di vita dinamico e on moving dei target più giovani; ma ancora di più mi sembrano interessanti quei casi in cui la comunicazione “imita” il prodotto, ovvero è già un gioco in se stessa. La campagna Fear 2 c mostra anche un mezzo a basso budget, ma con buone possibilità di restare impresso e di generare passaparola: forse la vera leva contro la crisi in comunicazione è scommettere sulla creatività?

Tocchiamo ferro.

black cat Fear 2